Mission impossibile fallita. L'Inter è fuori dalla Champions League. Lo Schalke 04 - battendo questa sera l'Inter per 2-1 - entra invece nella storia: la squadra guidata da Ralf Rangnick per la prima volta accede alle semifinali della prestigiosa competizione. Un motivo c'è e lo dimostrano i risultati. L'Inter, a quasi un anno dalla magica notte di Madrid, non riesce nella difficile operazione di ribaltare il risultato dell'andata quando franò rovinosamente in casa. Lo Schalke riuscì a vincere per 5-2. Leonardo ci ha creduto fino alla fine ma l'Inter deve fare un esame di coscienza: i campioni del mondo e d'Europa perdono smalto e lucidità. La difesa - sotto accusa anche per il derby - oggi regge meglio, il centrocampo schierato a rombo è stato volitivo e generoso, ma il meccanismo non funziona. Milito non fa regali a Moratti che si aspettava i suoi gol. Eto'o si mostra poco generoso verso i compagni. Tenta sempre la giocata solitaria, avventurandosi in dribbling e finte spesso fini a se stessi. Leonardo lascia in panchina Cambiasso preferendo il piede dolce di Thiago Motta. Ma l'Inter, chiamata a segnare quattro gol, fa vedere poco della classe dei tempi andati. Insomma, il miracolo non c'è stato e solo quello avrebbe potuto salvare l'Inter dalla 'condannà. L'Arena AufSchalke è gremita, la temperatura invernale e neanche per l'Inter è primavera. E lo si capisce subito. Lo Schalke è attento, non si fa sorprendere. Manca l'estroso Farfan ma c'è un Raul in grande vena. Gli uomini di Rangnick sono ben messi, controllano la gara agevolmente. L'Inter ci prova con Sneijder dalla distanza ma, i minuti scivolano via, senza grandissime occasioni. La più ghiotta capita a Maicon servito - al 39' del primo tempo - da Stankovic. Il brasiliano non aggancia e l'azione finisce malinconicamente. Cinque minuti dopo, esplode lo stadio: è festa Schalke con un gol da manuale di Raul, un campione che non si arrende mai, sempre prezioso e decisivo. Servito in profondità, avanza palla al piede con la classe dei grandi, fuori dal controllo dei due difensori centrali dell'Inter Ranocchia e Lucio. Raul vede la posizione di Julio Cesar, dribbla, palla in rete.
PASSA IL REAL MADRID - La festa non poteva mancare e ci pensa Cristiano Ronaldo a regalare il gol del successo a Mourinho per le sue 500 panchine da allenatore. E il Real raddoppia la vittoria sul Tottenham, si qualifica per le semifinali di Champions dove troverà, secondo le attesa, il Barcellona di Guardiola e Messi. Il Tottenham, bastonato 4-0 all'andata, non è riuscito a cambiare il suo destino: ci ha provato Bale con le sue incursioni, poi Pavlyuchenko con qualche conclusione ma ad alzare bandiera bianca è stato il portiere Gomes che si è fatto beffare da un gran tiro dalla distanza al 5' della ripresa. Il Tottenham è andato in crisi, il Real si è limitato a controllare e la partita ha perso di mordente. Una partita segnata dal risultato dell'andata: il Real Madrid mantiene il controllo delle operazioni e il Tottenham non riesce a concretizzare gli attacchi che cerca di portare per inseguire almeno il successo di prestigio. Bale si dà molto da fare ma gli inglesi non molto confusionari e Rizzoli non ha difficoltà a gestire la gara. Al 26' occasione per il Tottenham: Lennon serve Pavlyuchenko, la conclusione è potente ma finisce alta. Al 28' il russo finisce a terra in area su intervento di Albiol ma Rizzoli fa proseguire. Il Real reagisce al 37' con Sergio Ramos che di testa sfiora il gol. Poi gli inglesi segnano al 38' con Bale ma il gol viene annullato per un fuorigioco di Van der Vaart. Nella ripresa il Real mette il turbo e passa al 5' con la complicità del portiere Gomes: Cristiano Ronaldo tira molto forte dalla distanza ma l'estremo difensore si lascia sfuggire il pallone. E per gli spagnoli è già tempo di pensare al Barcellona, che incontrerà quattro volte in 18 giorni. Il Tottenham accusa il colpo e per il Real la partita va in discesa: al 12' Pavlyuchenko di testa sfiora la traversa, poi il Real dà sfoggio della ricchezza del suo organico: al 20' esce Ronaldo e entra Kakà che con una conclusione da lontano al 22' costringe Gomes a deviare in angolo. Al 33' Marcelo prova il cucchiaio ma la conclusione finisce alta di poco. Il Real chiude controllando la gara, Mourinho si gode la sua festa, ma la testa è già al Barca del 'nemicò Guardiola.